LA MILANESIANA 2023 – RITORNI

Al tema dei Ritorni è dedicata la ventiquattresima edizione della Milanesiana.
Il suggeritore quest’anno è stato un grande scrittore nigeriano, Ben Okri, poeta, romanziere, pittore, drammaturgo.
È un tema-mondo, come spesso accade alla Milanesiana. Moltiplica le suggestioni. Tocca la Storia. Sta al cuore della Letteratura. È una chiave per interpretare la cronaca, tragica di queste settimane e, temo, di quelle a venire: come non pensare a chi lascia la propria terra con il pensiero di non potervi più fare ritorno.
“Ritorni” appartiene anche a ognuno di noi: è memoria e nostalgia, è quel pensiero che ci riporta alle nostre radici.
Dentro questo tema, quest’anno, abbiamo intagliato altri nuclei tematici. Il rapporto con la natura è il primo, e lo vedremo disseminato nel corso di tutto il programma: il nostro rapporto con la natura non è per nulla dato una volta per sempre e, soprattutto, ha pochissimo di naturale. Esso è viziato, all’origine, e ora sempre più, dall’artificio e dalla tecnica.
Abbiamo, dunque, provato a declinare il tema del “ritorno alla natura” in termini di “restituzione”: come può l’uomo, sempre più artificiale, restituire un po’ di spazio alla natura, prima che la natura se lo riprenda da sé, magari con la violenza? E in questo contesto ragioneremo di acqua, aria, terra (anche ricordando una Milanesiana di tanti anni fa, dedicata ai “Quattro Elementi”). A questo concetto di “restituzione” è ispirata anche la reinterpretazione di Franco Achilli della Rosa della Milanesiana, che fonde “Il Ritorno” e il rapporto con la natura.
Non lontano da questo tema è quello dell’intelligenza artificiale, che articoleremo nel Volvo Studio.
Ulteriore nucleo tematico, che abbiamo concentrato nella Milanesiana a Bormio, è il tema del rapporto tra Padri, Madri, Figli, nel lavoro cinematografico di tre registi e scrittori, ed è un aspetto che mi è particolarmente caro. E esso stesso è un ritorno per ciascuno di noi.
“Ritornare”, come dicevo, è anche il tempo e lo spazio della memoria: come sempre, la Milanesiana ricorda anniversari che richiamano la nostra attenzione: i 210 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi, con cui apriremo la Milanesiana a Busseto, i 60 anni dalla pubblicazione della prima opera di Claudio Magris, Il mito absburgico, i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, i 100 anni dalla nascita di un grande poeta di Longiano, Tito Balestra, e dalla nascita di Giovanni Testori. Per citarne solo alcuni. E poi c’è un “mio” ritorno: tra le ventitré città di questo viaggio in Italia della Milanesiana 2023 si aggiunge un luogo caro alla mia infanzia, l’isola di Albarella a Rosolina, sul Delta del Po, dove sboccerà La Rosa della Milanesiana (dipinta da Franco Battiato), luminosa e sonora, di Marco Lodola. E, oltre a Rosolina, la Milanesiana toccherà altre otto nuove città: Treviglio, Busseto, Merano, Bertinoro, Bagnacavallo, Longiano, San Mauro Pascoli e Vicenza, per due giornate nella meravigliosa cornice del Teatro Olimpico di Palladio.
Si inizierà a Milano: sarà una apertura anomala, in libreria, il 7 aprile, con Quentin Tarantino, che ho rincorso per ventiquattro anni, quanti sono gli anni della Milanesiana. Si riprenderà il 22 maggio a Milano, per iniziare una “cavalcata gonfia e chiassosa” (per citare il festeggiato Testori) tra Letteratura, Musica, Cinema, Scienza, Teatro, Filosofia, Economia, Diritto, Sport, Arte (con otto mostre) e Fumetto (oramai di diritto tra le arti della Milanesiana, con Milo Manara, Igort e Zerocalcare). Chiuderemo il 27 luglio a Bormio, senza veramente chiudere, come ogni anno, ma aspettando l’autunno.
Ovviamente nel tema dei Ritorni è inclusa la possibilità contraria, quella di partire per il piacere di partire.
Mia fanciulla e sorella
Pensa come sarebbe bello
Vivere laggiù […]
Laggiù tutto è ordine, bellezza, lusso, calma e voluttà.
Come canta Battiato/Baudelaire.
Buona Milanesiana.

Elisabetta Sgarbi
Direttore Artistico La Milanesiana

La Milanesiana 2023