CASE SPARSE Visioni di case che crollano | un film di Gianni Celati | 08 novembre 2024

Nell’ambito del progetto Furioso Festival in Valtellina 2024, venerdì 08 novembre 2024 alle ore 21:00 presso il Cinema Excelsior a Sondrio si terrà la proiezione del film CASE SPARSE visioni di case che crollano di Gianni Celati.

Il coinvolgimente del nostro Ordine  si pone in parellelo, quale ulteriore punto di vista,  alla serie di incontri attualmente in corso Dimore storiche rurali, etica del recupero e della conserevazione.

Presentazione a cura di Jean Talon  | Dentro il paesaggio di Gianni Celati. Le rovine ci guardano.

Gianni Celati (Sondrio 1937-Brighton 2022)
Scrittore, traduttore e critico letterario, è nato e ha vissuto i primi sei mesi della sua vita a Sondrio, dove il padre si era trasferito per lavoro. Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza in provincia di Ferrara, ha intrapreso gli studi universitari a Bologna laureandosi con una tesi su James Joyce.
Gianni Celati è stato uno dei maggiori scrittori italiani tra il Novecento e il Duemila: dopo Italo Calvino, con il quale ha condiviso l’esperienza einaudiana negli anni Settanta, è l’autore italiano contemporaneo più studiato negli Stati Uniti.
Intellettuale poliedrico e fine cultore dell’epica cavalleresca, ha insegnato all’Università di Bologna e in atenei francesi e statunitensi. Come scrittore ha esordito nel 1971 con Comiche. Tra i suoi libri più noti degli anni Ottanta,la raccolta di novelle Narratori delle pianure(1985) e Verso la foce (1989), pubblicati da Feltrinelli, a cui seguono L’Orlando innamorato raccontato in prosa (Einaudi, 1994); Fata Morgana (2005) e Sonetti del Badalucco nell’Italia odierna (2010), editi da Feltrinelli.
Costumi degli italiani (2009), Conversazioni del vento volatore (2011), Selve d’amore (2013), Studi d’affezione per amici ed altri (2016) sono usciti presso Quodlibet nella collana “Compagnia Extra” diretta da Ermanno Cavazzoni e Jean Talon.
Ha scritto bellissimi saggi, alcuni dei quali raccolti in Finzioni occidentali; ha tradotto dal francese e dall’inglese, e diretto i film raccolti in Cinema all’aperto, tra questi Strada Provinciale delle anime (1991), Il mondo di Luigi Ghirri (1999), Case sparse. Visioni di case che crollano (2002). L’ultimo film Diol Kadd. Vita, diari e riprese di un viaggio in Senegal (2010) è incluso nel volume Passar la vita a Diol Kadd (Feltrinelli 2011). Per la rivista digitale Doppiozero diretta da Marco Belpoliti sono usciti i racconti Il caso Muccinelli, La notte, Matrimonio Bellavista e Angelica che fugge, una lettura dell’Orlando Furioso.
Con Ermanno Cavazzoni ha fondato e diretto la rivista Il Semplice (Feltrinelli, 1995-1997).
Il Meridiano Mondadori Gianni Celati. Romanzi, cronache e racconti (2016) a cura di Marco Belpoliti e Nunzia Palmieri, percorre l’intera produzione narrativa di Celati.

Scrittore e saggista dalla vastissima bibliografia, curatore di raccolte di racconti e novelle attraverso le quali ha fatto luce su nuovi autori; traduttore di romanzi dal francese e dall’inglese (tra i suoi ultimi lavori di traduzione Ulisse di James Joyce, Einaudi, 2013), è stato anche regista e animatore culturale.
Numerose sono le iniziative che lo ricordano in Italia e all’Estero, e importanti eventi si tengono e sono in preparazione in suo onore, tra cui una grande mostra di prossima realizzazione a Bologna.
Con il supporto degli scrittori, saggisti e amici che l’hanno conosciuto personalmente, condividendone le numerose esperienze, non solo letterarie, il programma di Furioso Festival 2024 propone l’inizio di un percorso alla scoperta della figura e dell’opera di Gianni Celati, che sia propedeutico a stringere il suo nome al luogo natìo, ospitando in futuro scambi di mostre ed eventi dedicati a questo grande autore.
I PAESAGGI DI GIANNI CELATI
Numerosi articoli pubblicati in seguito alla sua scomparsa, avvenuta a Brighton, in Inghilterra il 3 gennaio 2022 ne hanno evidenziato lo straordinario valore di questo autore, tra questi ricordiamo Addio a Gianni Celati. Nella pianura in cerca di parole a firma di Mattia Mantovani apparso su La Provincia di Sondrio del 4.1.2022, che lo ha ricordato scrivendo “è fuor dubbio che con Gianni Celati scompare uno dei maggiori scrittori italiani degli ultimi decenni. Forse il più grande, soprattutto per originalità, approccio allo stile, capacità di trasmettere emozioni, evocare paesaggi”.
L’osservazione del paesaggio è stata per Celati una pratica assidua, per la descrizione della realtà e del tempo, di cui aveva una visione nitida e precisa. Sia nei suoi scritti sia nei suoi film il racconto del paesaggio posa lo sguardo sulle solitudini generate dalle trasformazioni, che si tratti dei vecchi casolari abbandonati o dei nuovi spazi abitativi costruiti nelle campagne, lungo le strade o ai margini delle città.
Nella trilogia dei documentari girati tra il 1991 e il 2003, “Gianni Celati prosegue e integra la sua attività di scrittore, compiendo una significativa riflessione sulla modernità, sulle condizioni del vedere e percepire, relazionandosi al mondo esterno liberi da pigrizia e dai preconcetti del guardare. In Strada provinciale delle anime (1991) lo scrittore percorre il delta del Po, lo stesso paesaggio della raccolta Verso la foce, su una corriera azzurra insieme a trenta persone tra cui vecchi zii e zie, cugini parenti e amici. Il mondo di Luigi Ghiri (1998) è una testimonianza appassionata sul lavoro di uno dei maggiori fotografi italiani prematuramente scomparso nel ’92); una celebrazione della sua vita, delle sue opere, e del suo modo di concepire l’arte. Case sparse-Visioni di case che crollano (2003), il capitolo conclusivo, parte dall’idea di non mostrare le migliaia di case abbandonate nelle campagne della valle del Po come malinconici segni del passato”.

(CASE SPARSE) VISIONI DI CASE CHE CROLLANO, è un filmato che documenta la visione delle case in rovina disseminate lungo la via Emilia, ai bordi delle strade a percorrenza veloce, che Celati definisce “uno tra i più sorprendenti aspetti d’un paesaggio moderno, in un’epoca in cui si tende a restaurare tutto per cancellare le tracce del tempo”.
Vi compaiono John Berger, pittore, critico d’arte e scrittore britannico, l’attrice Bianca Maria D’Amato, che recita un testo dello stesso Celati, il regista Alberto Sironi, lo scrittore Daniele Benati.
I temi suscitano considerazioni che, ancora a più di venti, trent’anni di distanza, spingono a riflessioni anche sulla decadenza della ruralità alpina e del suo paesaggio.

Locandina